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Corriere Telematico numero 2 - novembre 1993
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Anno II
Numero 2
Novembre 93
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** IN QUESTO NUMERO:
Editoriale - by Tiny Tiger Riga 49
Il Mondo delle BBS
La messagistica - By Runaway Riga 182
Le BBS: una marcia in piu' - By Piperita Patty Riga 234
Hardware - by Satoru
Il Multitasking Riga 363
Software chiavi in mano - by Mak
3D Studio Riga 510
Programmazione - by Zeno
Corso semiserio di C Riga 562
Musica - by Kappa
Joe Satriani in concerto Riga 666
Van Halen in concerto Riga 698
Terzapagina - by Frank Castle
La realta' virtuale Riga 741
Sports
Il Footbal americano - by Captain Britain Riga 817
Lettere al Corriere Telematico - By The Spy Riga 892
L'ultimo
Uomini o computers ? - By The Spy Riga 899
Redazione Riga 931
** EDITORIALE
Talvolta mi domando per quale strana perversione mi ritrovo
a fare la sysop, rivestendo un ruolo che per la maggior
parte delle volte appartiene a giovani uomini, per lo piu'
studenti o programmatori, io quasi sola in un mondo di
esperti di modems e codici, io che non so neanche usare
tanto bene il Dos e che se mi tolgono il Norton Commander e
il Deskview non so piu' dove sbattermi la testa e che quando
un utente mi fa una domanda tecnica, il piu' delle volte
"sbatto gli occhioni con aria ingenua". E tutte le volte mi
rispondo: perche' mi piace la gente, mi piace parlare con la
gente, perche' la gente puo' essere meravigliosa anche se
noi ormai, abituati ai mass media, agli autobus affollati,
al traffico e a milioni di parolai, la gente cerchiamo di
evitarla o per lo meno non abbiamo piu' la voglia e il tempo
di approfondire. Talvolta mi rendo conto di essermi scelta
un hobby che pur essendo pieno di soddisfazioni, puo' essere
anche molto frustrante, ed e' di questo appunto che voglio
parlare e se non saro' sufficientemente breve, vorra' dire
che mi lincerete alla mia prossima apparizione in pubblico
usando gambi di rose rosse e code di tigre imbalsamate. Per
mia fortuna e per vostra somma disgrazia, io ho la
possibilita' di potere passare piu' tempo di altri davanti
alla tastiera e in questa posizione mi ritrovo a parlare con
una vastissima gamma di persone, tra le piu' disparate, con
programmatori, con studenti, con ingegneri e perfino con
poeti, musicisti, canoisti (giuro, anche canoisti) e chi
piu' ne ha piu' ne metta e tutto questo mi porta a vivere
esperienze che sono ampie come e' ampio il numero e il tipo
di utenti che passano di qui. E qualche volta e'
terribilmente frustrante, dal caso limite dell'utente che
chiama il chat unicamente per riempirmi di parolacce, che
per fortuna e' una rarita' , all'utente che entra e
lentissimamente scrive banalita', anche questi per fortuna
pochissimi, ma quello che mi permette di non scappare via
sono tutti gli altri. Quelli che entrano in punta di piedi,
dolcemente, rendendosi conto che di la' del filo c'e' un
essere umano, per esempio, o quelli che sono completamente
folli come me e che rendono il chat meritevole del teatro
Ciak, quelli che scrivono i verbi giusti al posto giusto e
coi tempi giusti e che ti corteggiano con discrezione
(esperienza che temo gli atri sysop non possano provare...
peccato!) facendoti sentire bella anche se non ti vedono
(che scusate se e' poco, ad una donna fa sempre piacere)
quelli con i quali parli di arte e poesia, di musica e
fantascienza, scoprendo sempre cose nuove, e poi quelli che
scoprono che si puo' instaurare un rapporto di amicizia, di
confidenza, pure attraverso un cavo. Spesso sono i miei
stessi utenti che mi fanno le domande piu' strane, come
quello che mi chiede: ma qualcuno si e' mai innamorato di
te? ma tu ti sei mai innamorata di qualcuno? ma tu sei
vera o fai solo finta? ma non ti stanchi? ma sei sempre tu
o siete piu' persone? qualche volta mi hanno perfino
chiesto se per caso ero un programma come Eliza (qualcuno se
lo ricorda? un programma in Basic che simulava il modo di
parlare di uno psicologo) e conservo ancora con piacere il
ricordo di un chat con un utente sulla falsariga del: sono
la segreteria telefonica intelligente di Tiny... era
spiritoso, pronto e divertentissimo e fu un chat davvero
mitico. E tutto questo ti ripaga delle volte che devi
convincere il tipo di turno che il questionario e'
necessario, che e' prassi normale in tutti i bbs, che e' sia
per proteggere il suo account che per proteggere me stessa,
e lunghe diatribe sul perche' e il percome, perche'
naturalmente e' uno che vuole il secondo livello, perche'
quelli che entrano e se ne stanno al primo senza chiedere
nulla mi stanno anche bene, le discussioni cominciano quando
vogliono un accesso piu' ampio! Naturalmente qualcuno
pensera': ma sei scema che ti pigli tutta questa briga? e
infatti alcune volte mi rispondo di si, ma certe volte
scopro che ne valeva la pena, specie se l'utente capisce le
mie ragioni e fa il bravo cucciolo, e talvolta capita che da
una di queste discussioni nasca un buon messaggiatore. Non
lascio mai niente di intentato e do sempre a tutti una
seconda possibilita' (una terza no, sono buona, mica
fessa!)... la mia politica so che puo' suonare strana ai
sysop di altri bbs, ma non dimentichiamo che io ho un bbs
che e' esclusivamente una messaggeria e quindi se non sono
io a condurre per mano uno per uno i miei utenti, e' ben
difficile che facciano tutto da soli. Anzi molti miei
utenti arrivano e mi dicono: ma a me interessa parlare solo
con te! E quelli sono davvero i piu' difficili, quelli che
ti fanno pensare di essere solo un oggetto, quelli che non
ti pensano manco di striscio quando stanno bene e poi si
incavolano come iene se tu non sei disponibile subito ai
loro comandi quando finalmente ti degnano di una chiamata.
Non e' facile rendersi conto di quanto sia difficile stare
qui dietro, difficile e frustrante, perche' anche io sono un
essere umano e mi affeziono alla gente e al contrario degli
utenti io non ho nessun modo di essere vicina alle persone a
cui mi affeziono, e se un utente col quale c'e' un rapporto
di amicizia, non si fa vivo per mesi io non ho modo di
sapere se e' vivo o morto, mentre per l'utente e' molto piu'
facile, basta collegarsi... e credetemi questa e' una cosa
con cui sto ancora imparando a convivere, cioe' l'idea che
io per gli altri sono solo un monitor e che non ho
sentimenti e quindi non e' necessario curarsi di me quando
non se ne ha voglia o tempo o memoria, come invece si
farebbe con un qualunque altro amico, amico che per altro
avrebbe la possibilita' di avere tue notizie lo stesso da
altri amici, cosa che qui non puo' evidentemente succedere.
Tanto per fare un esempio: un utente ha un incidente: se non
lo comunica lui stesso al bbs e agli altri utenti, chi
volete che lo venga a dire? sapete tizio ha avuto un
incidente. Oppure chiama la mamma e dice sai che mio figlio
ha avuto un incidente... oppure tu telefoni e la mamma ti
dice sai che ecc ecc... ma qui questo non si puo' fare, e'
impossibile. E poi magari arriva bello tranquillo perche'
non si e' collegato semplicemente perche' aveva altro da
fare e si arrabbia perche' e' stato cancellato e fa le
sceneggiate perche' non ti ricordi piu' chi diavolo e'. Oh
non sto certo a chiedere comprensione, sto solo cercando di
dire: MA QUANTO E' DIFFICILE FARE LA SYSOP! Detto questo,
smetto di annoiarvi, anche perche' questo tema rischia di
prendermi la mano e poi siete voi, poveri utenti indifesi,
che vi dovete piangere un superdownload solo per leggere
questo noiosissimo articolo. Concludo ribadendo un concetto
per me fondamentale: non esitono utenti del tale bbs e
utenti del tale altro, ma esistono persone che hanno in
comune una passione e che solo per questo dovrebbero essere
i benvenuti ovunque questa passione sia condivisa senza
confini "campanilistici", considerando che questa passione
ci accomuna tutti e ci rende un filino diversi dall'altra
gente. Quindi il mio abbraccio sysoppico va a tutti, ma
proprio a tutti, utenti e sysop, succhiafiles e
belli, brutti e cosi' cosi' .
La vostra inarrestabile
Tiny Tiger
(Sysop di WIld&Hot BBS)
** MESSAGGISTICA
Contravverro' ad una delle principali regole che si devono
rispettare nel redigere un articolo: mai parlare di se'. Lo
faro' due semplici motivi: il primo e' che non ho le basi
per parlare della messaggistica sotto il profilo tecnico
(mailer, macro, puntatori, readers); il secondo, molto piu'
semplicemente, e' che non riuscirei a farlo senza raccontare
la mia esperienza personale, comunicare le mie impressioni,
o le emozioni che ho provato nel ricevere certi
preziosissimi messaggi. Spero che queste poche righe
possano riuscire a insinuare nei pochi di voi che non hanno
mai messaggiato (pochissimi, spero) il dubbio, o a far
quantomeno lievitare la curiosita'. Qualche giorno fa un
mio amico mi ha detto: "Io non capisco chi messaggia. Non
credo valga la pena di spenderci tempo e soldi. Preferisco
il contatto diretto, con le persone". Invece ne vale
proprio la pena, soprattutto perche' e' utile e necessario
sottomettersi al potere della parola scritta, in grado di
dare dignita' ai pensieri, di rendere comunicabile
l'impronunciabile. E vale anche la pena di sottrarsi al
dominio che mamma televisione vanta su di noi, trascorrere
qualche minuto, qualche ora di una serata davanti ad uno
schermo, ma in condizioni di decidere, reagire alle pietanze
preconfezionate che il convento passa. Ebbene, chi
messaggia ha preferito il masticabile al premasticato, il
contatto interattivo con un vastissimo universo di opinioni
e idee, piuttosto che la banalita' del costante, del
subdolamente imposto. Chi si siede sulle panchine al centro
di questa piazza virtuale ha la voglia e la necessita' di
incontrarsi, parlare, incazzarsi, raccontarsi, senza il
bisogno della mediazione di Maurizio Costanzo, e senza per
questo precludere la possibilita' del contatto diretto,
della genuina semplicita' di una serata tra amici, davanti
ad una pizza e una birra. Vale la pena, vi assicuro, fare
la cresta sul tempo a disposizione per leggere che qualcuno
vi considera tra i suoi migliori amici senza avervi mai
visto, conoscendo di voi soltanto lo pseudonimo. Vale la
pena anche il confronto aspro, lo scontro, dal momento che
e' spesso seguito dalla riconciliazione, dall'accettazione
dell'altro malgrado i credo diversi. Ne vale la pena,
credetemi, non fosse altro che per trovarvi in una
condizione simile alla mia sul finire di questo articolo, in
cui e' necessario, giusto e dovuto un ringraziamento ai
tanti amici che, altrimenti, non avrei avuto modo di
incontrare.
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** BBS E PSICOLOGIA
Vi ricordate di quando annunciavo che mi era stato chiesto
di scrivere un articolo sulle bbs, e chiedevo pareri e
critiche in proposito? Era, credo, circa un anno fa. Beh, io
poi l'articoletto l'ho scritto.... perdendoci tra l'altro un
sacco di tempo, perch il chiarissimo professore che me lo
aveva chiesto ha cambiato idea almeno tre volte sul modo in
cui doveva essere scritto.
Immaginate un po' come andata a finire?
Sulle pagine di Psicologia Contemporanea di settembre-
ottobre 1993 c' un magnifico nonch abbastanza fumoso
articolo dell'esimio professor Giuseppe Mantovani sulla
telematica, che ha assorbito tutte le informazioni, gli
spunti e i commenti che io gli avevo fornito riguardo alle
bbs.
Della sottoscritta, nessuna traccia!
La cosa pi interessante riguardo a tutto ci che, a
quanto pare, fatti del genere sono all'ordine del giorno
nelle universit.
Non faccio commenti!
Tanti utenti, all'epoca, mi avevano chiesto di vedere
l'articolo quando sarebbe stato completato, dato che bene o
male doveva parlare di tutti noi. Bene, eccolo qui. In
realt, mi aspetto che lo troviate assai banale: infatti era
stato scritto per un pubblico di persone che delle bbs non
ha mai sentito parlare. Le bbs sono ormai un fenomeno
parecchio esteso in Italia, eppure incredibile quanta
gente non sappia nemmeno della loro esistenza. Nella mia
universit ci sono fior di psicologi sociali, sociologi ed
esperti in teoria delle comunicazioni che non hanno proprio
idea di cosa voglia dire comunicare con il computer. Se
provassimo a fermare la gente per strada per chiedere se
sanno cos' una bbs, quanti di loro credete che saprebbero
rispondere? E se invece chiedessimo che cos' una funny box?
Questo qui sotto l'articoletto in questione... mi pento
profondamente del titolo (fa pena! :-) ), ma l'aveva scelto
il prof. E ringrazio l'Adalpina per essersi
involontariamente prestata ad una citazione.... purtroppo
non ho potuto darle una fama.
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BBS: UNA MARCIA IN PIU'
"Collegarsi a una BBS solo un altro modo di comunicare. E
quindi di sentirsi meno soli. (...) Non dico che questo
debba sostituire i nostri rapporti sociali... una marcia
in pi, che personalmente sono molto contenta di avere".
("Adalpina")
Che cosa sono le BBS?
"BBS" l' abbreviazione di "Bullettin Board System",
termine inglese di difficile traduzione. L' equivalente pi
usato in Italia "Banca Dati"; che non rende la specificit
e la complessit dell' oggetto.
Le BBS sono una nuova modalit di comunicazione, nata a
livello amatoriale, paragonabile in questo senso ai CB (gli
apparecchi che i radioamatori utilizzano per comunicare tra
loro). Si tratta di un fenomeno di grande diffusione negli
Stati Uniti, estesosi con rapidit anche in Europa e in
Italia. Per quanto riguarda la nostra nazione, la rivista
Linea Edp ha contato nel febbraio 1992, attraverso una
ricerca, pi di 300 Bullettin Board System attive. Questo
numero era stato con tutta probabilit ampiamente
sottostimato; inoltre da allora senz' altro aumentato. A
livello tecnico, le BBS sfruttano la flessibilit dei
personal computer, collegati alla linea telefonica
attraverso un apposito dispositivo (il modem) e un adeguato
software di comunicazione. Il loro funzionamento ricorda da
vicino quello dei sistemi di posta elettronica usati in
ambiente di lavoro. Attraverso il proprio computer, uno
oppure pi utenti in contemporanea possono collegarsi alla
stessa BBS, per comunicare sincronicamente tra loro (come
fanno gli utenti di CB); o per scambiarsi messaggi,
programmi, informazioni che verranno ricevuti solo in un
secondo momento (esattamente come accade per la normale
posta elettronica). E' possibile anche sfidare a Risiko,
Scacchi o Tetris altre persone che contattano la medesima
BBS.
Accade spesso, attraverso questo tipo di mezzo, di
"incontrare" e "comunicare" con persone che non si sono mai
viste n conosciute in precedenza, e la cui identit
coperta da uno pseudonimo (l' uso di pseudonimi almeno
altrettanto frequente che nei contatti via CB). L' ambiguit
dell' interazione resa ancora maggiore dal fatto di
comunicare esclusivamente per mezzo di testi, scritti
tramite la tastiera del proprio computer. Quali effetti pu
avere tutto ci sul comportamento degli individui coinvolti?
Il contesto di comunicazione che la BBS crea lascia spazio
all' utente (nei limiti dei controlli esistenti) di crearsi
un' identit diversa da quella propria, reale. Al limite,
possibile anche presentarsi come esponenti del sesso opposto
a quello cui si appartiene - opportunit che, in realt,
viene sfruttata molto di rado. Accade invece assai pi
spesso che le persone cerchino e inventino nuove modalit
per presentare se stessi, cos come realmente si
percepiscono e si considerano, sfruttando le singolari
possibilit dell' interazione telematica e tentando di
superarne i limiti.
Oltre che una nuova e interessante modalit di interazione
sociale, le BBS costituiscono un notevole veicolo di scambio
di informazioni in tempi brevi. Collegando pi Bullettin
Board System tra loro (ancora una volta, grazie alla normale
linea telefonica), possibile creare dei veri e propri
network, attraverso i quali si possono spedire e ricevere
messaggi o testi in tutta la nazione entro la giornata (che
differenza, rispetto al sistema postale nazionale!). In
Italia esistono almeno 3 reti telematiche di una certa
rilevanza del tipo appena descritto. Una di esse fa parte di
un network pi grande, che estende gli stessi servizi a
livello mondiale. Tutte e tre le reti sono state interamente
create e gestite da hobbisti e appassionati del settore.
Gli utenti delle BBS hanno substrati culturali, et e
provenienze sociali diverse. La maggioranza di essi ha
solitamente a che fare con i computer in ambiente di lavoro.
In generale, si nota una netta predominanza numerica degli
uomini sulle donne: questo dato rispecchia presumibilmente
la prevalenza di esponenti del sesso maschile tra gli
appassionati di informatica. Tutti coloro che fanno uso di
questo sistema di comunicazione hanno una buona conoscenza
del computer e dei rudimenti della comunicazione telematica,
per lo meno a livello pratico. La necessit di una tale
conoscenza rende in un certo modo "elitario" l'utilizzo
delle BBS, utilizzo che resta (almeno per ora) prerogativa
di quelle persone che sono in possesso di cognizioni
adeguate; pur essendo potenzialmente alla portata di tutti.
By La Piperita Patty!
** IL MULTITASKING
Spero che il precedente articolo sulle tecniche di caching
sia stato interessante e comprensibile, questo mese si
parlera' di teoria e realta' del multitasking.
Innanzitutto bisogna definire i "tipi" di macchine
esistenti, i criteri di raggruppamento sono il numero di
utenti contemporanei (uno o piu') e il numero di processi
per utente (uno o piu').
Il caso che a noi interessa maggiormente e' quello di una
macchina che serve un solo utente svolgendo piu' processi in
"contemporanea".
Il termine contemporanea e' messo fra virgolette in quanto
in realta' una maccihna monoprocessore (vale a dire la
totalita' delle macchine di fascia personal e moltissime
workstation) non puo' svolgere piu' processi contemporanei
avendo un solo processore centrale, puo' solo (in virtu'
della notevole potenza di calcolo) effettuare un
time-sharing fra i processi concedendo quindi parte del
proprio tempo ad ogni processo svolgendo un "polling" dei
processi attivi.
I vari coprocessori che sono presenti sulla macchine piu'
moderne (ad esempio quelli sui controller cache o sulle vga e
sulle seriali accelerate) non sono in realta' in grado di
fare qualcosa in maniera indipendente dalle direttive del
processore principale.
E' a questo punto chiaro che la questione del multitasking
e' strettamente legata al software (ed ad alcune funzioni
offerte dall'HW) di gestione del sistema operativo, e'
infatti il SO che si occupa di distribuire la potenza di
calcolo fra i vari processi in maniera il piu' possibile
trasparente ai processi medesimi.
Va inoltre considerata la necessita' che il processore oltre
al processo attivo deve servire anche eventuali interruzioni
provenienti dall'esterno e che questa attivita' non deve
disturbare in alcuna maniera il processo in corso.
Ora che si sono individuate le questioni fondamentali si
puo' vedere quali sono i meccanismi HW che permettono il MT
e come il SW li sfrutta.
Innanzitutto e' necessario che il processore disponga di
almeno due modalita' una supervisore ed una utente e che
sia possbilie passare da una all'altra a discrezione del SO,
e' inoltre preferibile che sia disponibile un meccanismo di
paginazione o come alternativa minima di un dispositivo di
rilocazione della memoria, sono preferibili numerosi livelli
di interrupt distinti (8 possono effere ampiamente
sufficienti).
Vediamo a cosa servono i vari meccanismi (che NON
esauriscono le diavolerie che si possono infilare in un
processore sviluppato per il MT):
Le due modalita' servono a garantire che i processi
nono possano fare tutto quello che gli pare andando magari a
modificare i parametri che usa il SO o accedendo
direttamente all'HW senza supervisione, servono insomma per
permettere di dotare il processore di istruzioni molto
potenti (e pericolose) senza che gli utenti normali le
possano usare per fare danni.
La rilocazione serve a fare credere ad ogni processo
utente di esistere come entita' a se stante, per fare questo
trasforma in maniera trasparente al SW gli indirizzi logici
del processo negli indirizzi fisici in memoria facendo
quindi credere ad ogni processo di essere allocato a partire
dalla cella di memoria 0, la paginazione svolge pressoche'
il medesimo compito con la sola differenza che permette di
effettuare la rilocazione in zone di memoria non contigue.
I livelli di interrupt servono invece ad assicurare un
livello gerarchico alle varie rischieste al sistema
(gestione dei terminlai, gestione dell'orologio, dell' i/o
su disco ecc...) ed una gestione intelligente delle medesime
(p.e. non ha senso interrompere il servizio ad una tastiera
per servirne un'altra, mentre ha senso interrompere il
servizio alla tastiera per gestire quello dell'orologio),
serve inoltre a permettere la gestione delle cosiddette
"sequenze critiche" vale a dire le operazioni su strutture
dati che devono essere coerenti.
Solo il SO ha l'autorita' di interrompere un qualunque
processo in corso (anche eventualmente avviato dal SO
medesimo) e lo fa secondo un criterio della priorita'.
Normalmente il processo in corso fa tutto quello che deve
fare fintantoche' non interviene un interrupt, a questo
punto il SO interviene e verifica se il livello dell
interrupt in arrivo e' maggiore del livello di priorita' del
processo in corso e decide se servirlo o se accodarlo e si
comporta di conseguenza; qualora decida di servirlo mette il
sistema nel massimo livello di priorita', salva tutte le
informazioni sul prcesso in esecuzione e lo mette a dormire
dopodiche' porta la priorita' al livello dell IRQ (interrupt
request) che deve servire, svolge tutto il lavoro e poi
risveglia il processo precedentemente in esecuzione dopo
averne recuparato tutte le informazioni: risultato l'IRQ e'
stato servito e il processo non se ne e' accorto (al limite
se ne e' accorto l'utente davanti al terminale).
Questo e' pressoche' standard in tutti i sistemi che hanno
una minima velleita' di MT, le differenze sorgono nella
gestione dei processi.
Il vero MT e' quello detto preemptive mentre quello piu'
diffuso sulle macchine IBM e Macintosh e' una forma di MT
cosiddetta "collaborativa".
Nel MT preemptivo in corrispondenza all'interrupt
dell'orologio e' associato un test che fa la verifica del
tempo rimanente al processo in corso, questa verifica viene
effettuata pressoche' sempre tranne che durante le sequenze
critiche (le quali per norma devono essere il piu' breve
possibile) dato che la sua priorita' (come quella
dell'orologio stesso) e' normalmente il livello subito sotto
al massimo, questo significa che quando scatta l'orologio il
processo in modalita' utente che abbia esaurito il proprio
tempo viene bloccato e addormentato volente o nolente ed il
controllo della macchina passa al processo successivo.
Nel MT collaborativo invece la condivisione del tempo invece
e' lasciata interamente all "buona volonta'" dei processi
utente i quali devono rilasciare esplicitamente il controllo
del processore (ovviamente in caso di loop e' ovvio cosa
succede) con la conseguenza ovvia di permettere a qualsiasi
processo di minare la stabilita' del sistema.
In un MT preemptivo anche i loop vengono invece interrotti
in quanto vengono sempre eseguiti a livello utente e non in
sequenza critica (ci si augura).
Un paio di esempi; Con windows il vostro amato WW2 decide
che la stampante gli sta antipatica e va in sciopero,
risultato: nella migliore delle ipotesi potete TENTARE di
terminare l'applicazione, generlamente potete tentare un bel
reset (con le ovvie conseguenze)
Sempre con windows il bellissimo C.Draw 3.0 viene da voi
incaricato di fare il trace di una immagine di un mega in
b/n, voi sareste contentissimi di fare altro nei 25 minuti
che ci impiega su una macchina 486/25 ma il povero trace e'
un po' sbadato e quindi si dimentica di permettere ogni
tanto che la macchina la usi anche un altro processo
(windows incluso)
Un simpatico applicativo sotto windows ha la brillante idea
di cercare di scrivere da se' le proprie infos nelle aree
dati di windows facendo crashare l'intero sistema in modo
irreversibile.
Una fila di questi inconvenienti si riesce ad averli sotto
gli occhi tutti i giorni in ambiti anche professionali per
cui non mi dilungo in descrizioni di catastrofi.
Un MT preempitivo invece impedisce al 99% questi
inconvenienti per le proprie peculiarita' e per questo
motivo ,merita di essere definito come l'unico vero MT.
** SOFTWARE: 3D STUDIO
Titolo: 3D STUDIO V3.0
Software house: Autodesk Retail
Tipo d'uso: Grafica 3D, uso professionale
Ambiente operativo: Dos 3.3 o superiore
Processore minimo richiesto: 386
Coprocessore richiesto: Intel 80387, Weitek 3167/4167
Memoria RAM richiesta: 4Mb minimi
Scheda grafica richiesta: Vga (Svga supportate)
Periferiche richieste: Mouse
Prezzo: 5.400.000 + iva
Ancora piu' potente e veloce questo programma per la
modellazione 3D e l'animazione professionale tridimensionale
anche a livello "broadcasting".
Nella nuova versione 3D Studio la velocita' e la qualita'
della funzione di rendering (elaborazione di luci e colori)
a 64 bit e' stata aumentata di 6 volte, sono disponibili
funzioni di morphing, si possono gestire le mappe riflesse,
le trasparenze e le operazioni booleane nella fase di
modellazione. Funzioni di estrusione e allineamento di un
oggetto lungo qualsiasi percorso. Molti effetti
speciali anche in fase di animazione. Il modulo video post
production e' un Cd-Rom che racchiude piu' di 1000
materiali, oggetti ed animazioni 3D.
3D Studio puo' lavorare sia con i files creati con AutoCad
che con quelli ottenuti con Animator Pro. Si posso trattare
files DXF. La conversione di files in formato DXF permette
il controllo dei layer e dei colori di appartenenza delle
entita' senza limitazioni sul numero di entita' importate.
Si possono cosi' trasformare immagini wire-frame in immagini
fotorealistiche 3D per visualizzazioni archittetoniche o
industriali. Supporto per i files di Adobe Illustrator e
per i fonts Postscript Type 1, l'environmental mapping, il
controllo del percorso di movimento, la distribuzione delle
ombre e il miglioramento della gestione delle periferiche
video. 3D Studio permette inoltre di definire un numero di
luci illimitato. Acquisizione di brani video da telecamera
e videoregistratore. Numerose le opzioni di output.
Configurazione raccomandata:
Processore: 486DX/33 (o DLC-40) + co.
Memoria: 8Mb
Video: Svga 640x480x256
Ambiente operativo: MsDos 6.0
Mak
(Sysop di Celebry BBS)
** PROGRAMMAZIONE
Si ringraziano Brian W. Kernighan e Denny M. Ritche per
avermi dato il soggetto di questo breve ma utile (?!)
trattato.
Si avverte inoltre Peter Norton che non ho piu' tempo di
dargli lezioni private. Chiunque di voi lo vedesse e'
pregato di diglielo (con gentilezza, magari)
Ŀ
INTRODUZIONE
àù
Cos'e' il C language ? E' un linguaggio di programmazione
nato negli anni 70 (non ditemi che vi frega di sapere
l'anno esatto!) su macchine UNIX e derivato da un linguaggio
precedentemente scritto chiamato linguaggio "B". (che
fantasia!) Voi a questo punto penserete:"prima ancora deve
esserci stato il linguaggio A!".Siete liberissimi di
pensarlo : fatemi sapere pero' se sono qua per imparare da
voi o per insegnare quello che so!! (mezz'oretta e ho
finito....) Il C e' un linguaggio compilato, il che
significa che a differenza dei linguaggi interpretati (come
ad esempio il Basic) rende il programma eseguibile una volta
per tutte, controllando per prima cosa gli errori di
sintassi, poi trasformando il sorgente in c in linguaggio
macchina (con estensione obj) e infine , mediante il LINKER
unisce il programma cosi' fatto con le varie librerie di
funzioni di cui il programma necessita. Perche' tutto
questo? In questo modo diventa molto piu' lento controllare
che un programma funzioni, togliere le miriadi di errori che
ai primi tempi inevitabilmente si commettono ecc.!! Infatti
il C non e' nato come linguaggio semplice (un po' di sadismo
da parte dei costruttori?) ma come linguaggio a medio-basso
livello. Difficile da programmare ma con possibilita'
enormi. Inoltre un programma compilato e' molto piu' veloce
di un programma analogo interpretato, in quanto e' gia' in
linguaggio macchina!.
Ŀ
LEZIONE # 00001 (Non pensate che le finisca tutte oggi!!)
àù
Una caratteristica importante del C e' che i comandi veri e
propri sono pochissimi! Tutta la gestione del I/O (input -
output) avviene mediante delle funzioni presenti in una
libreria. "Mi scusi, che cos'e' una libreria?" Bella
domanda! Una libreria e' un insieme di funzioni che vengono
raggruppate per genere (e soprattutto per comodita') in un
unico file e deve essere "inclusa" nel sorgente per poter
usufruire di tutte le funzioni che contiene.
vediamo un piccolo esempio? Tanto per cambiare, facciamo
scrivere sullo schermo la frase "Hello world". (non mi
manca la fantasia, eh?)
#include
main()
{
printf ( "Hello world \n" );
}
Semplice, no?
Analizziamo riga per riga:
1) #include : questo comando permette di includere
la libreria stdio.h che contiene tutte le funzioni per
l'input-output tra cui anche la funzione printf (fate
attenzione: non e' un comando ma una funzione, pertanto
necessita di un argomento tra parentesi rotonde e inoltre
restituisce un valore, che in questo caso non e' utilizzato)
2)main() : un'altra funzione. E' l'unica funzione che deve
necessariamente esserci in un programma! A cosa serve?
dice al compilatore dove comincia il programma vero proprio,
che deve essere racchiuso nelle parentesi graffe che la
seguono.( corrispondono al BEGIN END del pascal)
4) printf ( "Hello world \n" ); : la funzione printf
permette la stampa a video (standard output) di quanto e'
contenuto nelle sue parentesi. In questo caso e' una
stringa di caratteri. "Mi scusi, che vuol dire \n "? Bella
domanda. '\n' rappresenta il carattere di ritorno a capo.
Se avessimo voluto scrivere, ad esempio sulla riga
successiva dello schermo anche la parola "ciao" sarebbe
stato sufficiente modificare la linea in questo modo:
printf("Hello world \n ciao"); Da notare che lo spazio che
c'e' tra '\n' e "ciao" produce un spazio all'inizio della
seconda riga, cosi' come anche lo spazio prima di '\n'
produce uno spazio subito dopo la frase "Hello world" e
subito prima del carattere di ritorno a capo (lo si puo'
lasciare per rendere il piu leggibile possibile il
sorgente). Per evitarlo e' sufficiente toglierlo:
printf("Hello world\nciao");
Importantissimo il puntoevirgola alla fine! Uno degli
errori che piu' frequentemente fanno perdere tempo e' il
dimenticarsi di mettere il maledetto puntoevirgola alla fine
di ogni funzione. Attenzione: se una funzione (come main()
) vuole le parentesi graffe non e' piu' necessario!
quasi quasi dico che e' finita la prima lezione....
Zeno
** JOE SATRIANI
Venerdi' 12 Marzo 1993 Sesto S. Giovanni
Joe Satriani per la prima volta in Italia...
un solo commento:
IMMENSO
Due ore di pura follia per i 4000 spettatori del Palasesto,
uno show grandioso, tiratissimo anche nei momenti acustici.
Per la cronaca Satch ha cambiato quattro chitarre
elettriche.
Ha iniziato con la Ibanez Argentata di Flying In a Blue
Dream per poi passare alla Verde dell'ultimo disco, poi una
Ibanez Nera vecchia, ed infine un nuovo modello in legno non
colorato. Inoltre ha usato due chitarre acustiche, una per
fare Tears in the Rain e l'altra (credo fosse una Ovation,
ma e' strano perche' ha l'endoorsment Ibanez) per I Believe.
Joe ha tirato fuori il meglio del suo repertorio: Flying in
a Blue Dream, Big Bad Moon, Ice 9, One Big Rush (veramente
immensa...), Big Bad Moon, Surfing with the Alien, Memories,
Summer Song, Satch Boogie e molte altre...
L'acustica era sorprendentemente buona, almeno per me che
ero alla destra del palco, lui e' stato pulito come al
solito, e il gruppo che lo accompagnava non ha perso un
colpo (grande il batterista Gregg Bissonette, gia' con
D.L.Roth, Steve Vai e Billy Sheean, che s'e' sparato un
assolo potentissimo...).
Insomma chi non c'era, s'e' perso il concerto piu' bello
dell'anno.
K
** VAN HALEN
Secondo appuntamento imperdibile per gli amanti della
chitarra! Dopo Satriani, Eddie Van Halen a 15 anni dal suo
primo disco, arriva in Italia in Tour... In apertura per
scaldare un po' gli animi c'erano i Little Angels bravini,
un rock commerciale ben fatto, insomma promossi.
E cosi' alle 21:00 esatte le luci del Palatrussardi (pieno
zeppo ci saranno state almeno 10.000 persone) si spengono e
nel buio risuonano le "fatidiche" parole di Haggar "HELLO
BABY" seguite da Eddie che sfoga un trapano sulle corde
della sua chitarra. Si inizia subito in quinta con
Poundcake, Judgement day,Runaround, Why Can't this be
love... Sinceramente mi ero avvicinato un po' dubbioso a
questo concerto, i miei dubbi nascevano dall'uscita del
disco e della videocassetta dal vivo, che non mostrava
Eddie&C in gran forma. Mi sono dovuto ricredere dopo i
primi pezzi sono praticamente impazzito, il Live ufficiale
non e' riuscito assolutamente a catturare la potenza di
questa band... Haggar e' riuscito a far dimenticare
definitivamente David Lee Roth, ex-cantante della band, ed
infatti nello show i pezzi sono stati quasi tutti presi dai
dischi col nuovo singer. Uniche eccezioni Panama, Ain't
talking about love,Jump (Mitica...) e You really got me now.
Dove pero' Sammy ha dato una gran prova! Come tradizione
tutti i componenti si sono esibiti anche in versione
solista: Michael Anthony ha suonato il suo Basso JACK
DANIELS dappertutto contro le casse, prendendolo a pugni,
sulle aste dei microfoni. Alex Van Halen, si e' scatenato
in un assolo di batteria, con tanto di struttura motorizzata
che lo ha fatto alzare praticamente fino al soffitto del
Palatrussardi. Sammy Hagar ha fatto un pezzo acustico di un
suo vecchio disco solista "Eagles Fly" veramente notevole.
Ed infine Eddie ha fatto il mitico 316... ogni commento e'
superfluo. Due ore di concerto tiratissime dall'inizio alla
fine, dove si sono inseriti altri pezzi fra cui Right Now,
Pleasure Dome, When it's love, Finish what ya started e una
versione potentissima di Top of the World. Veramente
immensi. Il piu' bel concerto a cui io abbia mai assistito.
K
** TERZAPAGINA
Abbiamo sentito parlare spesso di realta' virtuale, senza
sapere bene che cosa si intenda dire con cio'. Ci
immaginiamo che la realta' virtuale sia solamente uno
spazio, ciberneticamente inteso, in cui la realta'
sensoriale *soggettiva* viene ingannata da una macchina
(virtualmente un computer), attraverso strumenti grafici e
sensori tattili adeguatamente preparati a creare una
realta' del tutto illusoria.
Ma nessuno ha mai parlato del fatto che il luogo primo
dell'inganno virtuale e' la mente umana stessa. Un
Role-Play Game e' un luogo immaginario, virtualmente
riproducibile. La Divina Commedia di Dante e' un luogo
immaginario, virtualmente possibile. Il teatro
rappresenta solo "MONDI POSSIBILI", verita' probabili. E
il sogno stesso e' realta' virtuale (nel senso piu'
stretto).
Persino un chat multilinea rappresenta un incontro
testualmente virtuale in un luogo solo topologicamente
vero, e vero solo in senso astratto.
Persino la Logica Aristotelica, e la Geometria Euclidea
sono soltanto una realta' virtuale. Verisimile. Ma non
vera.
In TERZAPAGINA (Rendez-Vous BBS) sono spesso saltati
fuori argomentazioni simili. E Similarmente e' stato
affrontato solo l'aspetto piu' eclatante della realta'
virtuale: il Film "il tagliaerbe", le macchine che creano
realta' virtuali con oggetti tattilmente evidenziabili, e
i Cyber-libri di Gibson.
Scordandosi dell'aspetto piu' umano della realta'
virtuale, l'implementazione del soggettivo strettamente
personale come e' il sogno, in una realta' colettivamente
soggettiva, come e' la Realta' virtuale.
E ogni implicazione filosoficamente esprimibile.
Verita' o Falsita' della realta'. Verita' o Falsita'
dell'esistenza dell'io. Verita' o Falista' della
Virtualita'.
Parallelamente che ad una realta' si sviluppa un
altra realta' puramente concettuale (la realta'
virtuale), la realta' vera rischia di impoverirsi di
concetti. A nessuno sfugge il fatto che se uno schema
cerebrale fosse elettronicamente riproducibile, l'uomo
potrebbe duplicare non se stesso (il corpo), ma il SE'
(la mente) in mille e mille copie viventi. Cosi' come si
copia infinite volte un programma.
E ognuna di queste copie potrebbe vivere in ogni realta'
fisica, o in qualsiasi realta' virtuale. E questo
renderebbe indistinguibile cio' che e' vero da cio' che
e' falso.
E dato che la verita' e solo una questione di
interpretazione delle informazioni, il cui significato
dipende dal soggetto (o da un a moltitudine di soggetti
in accordo su alcuni punti basilari), diventa
virtualmente indistinguibile cio' che e' vera realta'. E
filosoficamente impossibile.
E diventa virtualmente possibile l'immortalita' del
pensiero. Del pensare. Della vita cerebrale.
Dell'esistenza del SE'.
Frank Castle
** IL FOOTBALL AMERICANO
Il Football Americano, come dice il nome stesso, e' uno
sport tipicamente statunitense. L' importanza che questo
gioco ha negli U.S.A. puo' essere quantificata se pensiamo
che l'ultima domenica di Gennaio, quando tradizionalmente si
gioca il Superbowl, la finale, tutti gli Stati Uniti
d'America si fermano. Purtroppo il football e' uno sport
quasi completamente ignorato in Europa, e certo la sua
diffusione e' molto limitata. Questo e' dovuto in parte al
fatto che viene ritenuto uno sport con troppe regole, troppo
complicato. Se vogliamo, e' tutto vero: a un profano riesce
difficile capire il gioco soltanto guardandolo in TV, e
percio' non riesce ad entusiasmarsi per un lancio del
"Quarterback" o per una splendido "field goal" da 45
yards...
Questo articolo vuole spiegare, brevemente, le principali
regole del football americano, per far si' che chiunque
possa, con queste piccole spiegazioni, avvicinarsi a uno
sport tanto spettacolare quanto sottovalutato.
IL CAMPO: Il campo di gioco e' un rettangolo d'erba o di
superficie sintetica. Ha una lunghezza di 100 yarde (80
metri) piu' due "end zone" alle estremita'. Le "end zone"
sono le cosiddette "zone di meta". Il campo e' diviso da
righe bianche che segnano ogni yarda (80 cm) di lunghezza, e
da righe che attraversano completamente la larghezza del
campo di gioco e che segnano i multipli di 10 yarde.
Visto dall' alto ha piu' o meno questo aspetto:
- - -
10 20 30 40
E
N
D
Z
O
N
E 10 20 30 40
à - - -
LO SCOPO DEL GIOCO: semplicemente portare la palla all'
interno della end zone avversaria. A differenza del calcio,
del basket o della pallamano, nel football mentre una
squadra attacca l' altra deve obbligatoriamente difendersi,
e non ha la possibilita' di attaccare (a meno che non si
verifichino certe condizioni che vedremo piu' avanti nel
tempo). La squadra che attacca ha a disposizione 4
tentativi, chiamati "down", per far percorrere alla palla
almeno una lunghezza di 10 yarde di campo. Per questo
motivo sentirete spesso frasi tipo "secondo down, 4
yarde", frase che significa che la squadra che attacca e'
al suo secondo tentativo e che le mancano 4 yarde per
conquistare altri quattro tentativi, meta indicata con la
frase "conquistare il primo down". Se la squadra non riesce
a portare la palla oltre le fatidiche 10 yarde il gioco
passa alla squadra avversaria, che giochera' la palla nel
punto in cui si sono fermati gli avversari. Se invece la
squadra riesce a conquistare tutto il campo, e porta la
palla oltre la linea di meta, segna un "touch-down", una
meta che vale 6 punti.
Questa e' proprio la base del football americano, il minimo
necessario per poter guardare una partita e capire cosa ci
fanno quegli strani numeri sul video...
Ovviamente il gioco e' un po' piu' complicato. Nei prossimi
articoli spiegheremo i concetti di PUNT, FIELD GOAL, PUNTO
ADDIZIONALE, e tutto o quasi cio' che e' necessario per
poter dire di amare l' american football.
BYE * BYE ֿ * *
ֿֿֿòֿ ֿò ֿòֿ
ùǴк ù Ǵк
** LETTERE AL CT
Questo mese non ricevuto neanche una lettera :-(
Ma sono ottimista, se non ho ricevuto critiche vuol dire che
va tutto bene.
(Si, ma scrivetemi lo stesso :-) )
** L'ULTIMO
UOMINI O COMPUTERS ?
Spesso si tende a confondere il mezzo con cio' che ne fa
uso. Mi e' capitato spesso da quando sono nel mondo della
telematica (piu' o meno 2 anni) che quanlcuno non si
rendesse effetivamente conto che stava parlando con delle
persone!.
Non sto scherzando, non faccio i nomi, ma e' proprio vero,ho
sentito alcuni commenti aberranti. E' bene rendersi conto
che dall'altro capo del filo c'e' un essere umano, che prova
sentimenti e sensazioni, una persona che ragiona e che non
e' certamente piu' stupida di te. L'insulto telematico non
fa meno male dell'insulto telefonico anche se magari e' in
differita di giorni; dico questo perche' ho spesso notato
insulti gratuiti, anche molto pesanti. Girando tra le
messaggerie di videotel ad esempio c'e' molta gente che si
diverte a giocare con i sentimenti di chi, forse per
solitudine o forse per fesseria, gli crede. Conosco
parecchie persone che hanno avuto piu' di una delusione
telematica che magari e' durata parecchio tempo.
Siamo persone non computers! Non basta fare CTRL-ALT-CANC e
il gioco e' finito!
** REDAZIONE
LA REDAZIONE PORGE L'ESTREMO SALUTO A NINTENDO-MAN
"NINTE' SARAI SEMPRE NEL NOSTRO CUORE"
Ŀ
CORRIERE TELEMATICO N.2, Novembre 1993
Direttore : The Spy
Vice-Direttore : Runaway
Redazione:
Kappa, Satoru, Ridge Forrester, Zeno
Frank Castle, Captain Britain, Mak
La redazione ringrazia:
- Tiny Tiger per l'editoriale
- Piperita Patty per l'articolo
Avete un articolo in mente? Un racconto? Un consiglio?
Una critica ? Un complimento ? Un commento ?
Lasciate un messaggio a The Spy su Rendez-Vous BBS.
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Potete trovare il CT sulle seguenti BBS:
Rendez-Vous BBS: 02-33101597, 33106502,
33105756(soci)
Inferno BBS: 02-26221453, 26224663
22627301, 22626544
Celebry BBS: 02-33300759
Wild&Hot BBS: 02-70300273
CD-ROM Paradise BBS: 02-70631738
Antares BBS: 02-89124407
SkyNet BBS: 02-8372432
Brain BBS: 02-59900649
HotSpot BBS: 0523-451731
FreeBook BBS: 02-55193851
Fanta BBS: 0371-610083
Imago BBS: 02-45701820
Cornucopia BBS: 02-29528616
e altre ancora.... scriveteci quali....
àù
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