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Gli archiviRobin Round Story
"Qui manca del tutto l'ago.." disse Betty osservando attentamente il cilindro del vecchio Pathephone appoggiato sul tavolo. "Non e` facile trovarne: devo creare la giusta lega. Posso farglielo, se desidera" Blake la osservo` perplesso. Al si guardo` in giro. Si avvicino` ad alcuni dagherrotipi appesi al muro. La luce proveniente dalla strada illuminava le pareti polverose del vecchio rifugio e si stagliava proprio su quelle vecchie foto. "Sono foto di famiglia" preciso` Betty sorridendo, foto che portammo con noi quando venimmo a salvarci qua sotto. Pochi anni fa presi il coraggio e aprii i cartoni che le contenevano. Fu un emozione indescrivibile. Trovai anche delle penne originali degli anni '50, una vera rarita`; forse erano del mio bisnonno." Gliele mostro`, facendolo accedere alla camera di decontaminazione, ora un salotto angusto ma accogliente. Si scorgevano ancora le manopole arrugginite per la fuoriuscita del gas. Betty sorrise:"Non mi dica che si lascia impressionare ancora da questi ricordi..Io ormai mi sono abituata, fanno parte di me, della mia famiglia." No, Betty non poteva essere il risultato di una clonazione. La sua memoria era troppo ricca e particolareggiata. Troppo permeata dall'emotivita`, dalla nostalgia: ecco la nostalgia... Era ormai quasi sconosciuta agli umani, non poteva appartenere ad un clone. Enrico si diresse verso lo stanzone principale. I letti a castello erano coperti da grandi teli chiari. Qualcosa gli faceva supporre che la ragazza ne avesse creato un proprio magazzino. Betty lo anticipo`. "Si`, e` un magazzino". Sollevo` un telo e scopri` un vero e proprio museo di vecchi giocattoli, perfettamente conservati. Enrico rimase sconcertato: la ragazza aveva capito il suo sguardo incuriosito o era dotata di poteri telepatici? Blake attendeva accanto al portellone con quell'impazienza che di solito si accompagna all'imbarazzo al sentimento di inadeguatezza. Enrico gli lancio` uno sguardo severo. Gli era vietato esprimere questo tipo di sensazioni: dimostravano codardia, labilita`: un ottimo terreno per possibili attacchi. "Bene, la chiamero` diciamo settimana prossima" disse Enrico osservando nell'oblo` del pesante portellone principale. "No, sara` piu` semplice che io mi metta in contatto con lei" gli rispose Betty, accompagnandoli all'esterno. Enrico e Blake uscirono. La ragazza chiuse dietro di se l'uscio corazzato. Questo, si serro` velocemente con un sibilo, senza dar tempo a Enrico e Blake di chiedersi come Betty avrebbe potuto contattarli. Betty inseri` i sistemi di sicurezza e si diresse verso la camera da letto. Accarezzo` malinconica i fiori artificiali inseriti nel bel vaso Lalique accanto al letto e si spoglio` piano. Si avvicino` quindi ad una vecchia fotografia ormai ingiallita e la sfioro` appena: "Svegliami presto domani, mamma" La signora della foto annui` sorridendo silenziosa: il suo sguardo si perse oltre la finestrella che dava sulla strada. Nessun albero e nessun fiore piu`, il grigiore metallico e le luci fluorescenti dell'esterno confondevano i confini tra terra e cielo.
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