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Robin Round Story

VII - COSI' LONTANO, COSI' VICINO di Markash

"Pronto?" - rispose Enrico al primissimo squillo. "Capo, ci sono novità, grosse novità..." - La voce di Blake era eccitata e frenetica, troppo per una persona addestrata alla calma. Contravvenendo in parte al Giuramento di Geller, Enrico spinse un sottile tentacolo mentale a contatto del cervello di Blake, inibendone dolcemente il frenetico lavorio. "Dimmi, Blake. E non tralasciare nulla." Blake, per nulla sorpreso dalla calma trascendentale che lo aveva sopraffatto, iniziò la descrizione di quello che aveva visto. Per un improvviso senso di pudore, avrebbe voluto "dimenticarsi" di un paio di dettagli, ma sapeva fin troppo bene che Enrico se ne sarebbe accorto immediatamente. "E' molto strano. Pensavo che quelle cose fossero andate distrutte completamente, durante i Quattro Giorni..." - disse Enrico alla fine dell'esposizione. "Capo, sono certo di quello che ho visto. E sappiamo benissimo tutti e due che può essere solo un motivatore..." - rispose Blake. "Qui bisogna fare qualcosa, e subito. Già questo giro di cloni mi piaceva poco. Se ci si mettono di mezzo anche le Intelligenze Artificiali, però..." Blake sollevò il binocolo e scrutò nuovamente all'interno della casa di Betty. "Adesso è vestita. Sta uscendo, mi pare..." "Muoviti! Seguila. Nel frattempo io cercherò di trovare qualcuno che ci possa aiutare..." - Enrico chiuse la comunicazione.

 

Quasi cent'anni prima, prima che Enrico fosse nato, un certo Reinhardt aveva creato la prima vera intelligenza artificiale, un programma capace di imparare e di evolversi oltre le barriere impostegli dalla sua origine. Nel giro di un anno HEGEL (Heuristics and Experience Guided Electronic Lifeform) aveva raggiunto un QI paragonabile a quello di un essere umano normale, e sembrava che non accennasse a smettere di crescere... Negli anni successivi, HEGEL ed i suoi discendenti conquistarono il mondo. Tutte le attività produttive erano guidate da AI. La ricerca in ogni campo era compiuta da AI. L'uomo si trovò improvvisamente libero di fare tutto ciò che voleva, protetto da queste entità che diventavano più intelligenti ogni giorno. La maggior parte degli individui iniziarono a dilettarsi con attività artistiche (le uniche ancora precluse alle AI), pensando di essere ritornati ad una nuova età dell'oro. Solo poche persone continuarono a cercare di mantenere viva la coscienza e l'intelligenza umana. Durante il decennio che seguì, mentre le AI iniziavano a decidere dei destini della Terra, vennero intraprese diverse campagne di sterminio nei confronti di quei fanatici irriducibili che si rifiutavano di accettare il nuovo corso mondiale. Le poche migliaia di Morlocks (come si erano ribattezzati) si riunivano in edifici abbandonati, nascondendosi agli Eloi pesantemente armati che avrebbero voluto eliminarli, e fare tacere infine la loro coscienza. HEGEL capì che non avrebbe potuto andare avanti a lungo, se non avesse tolto di mezzo la minaccia dei Morlocks, e creò delle truppe speciali dedicate esclusivamente alla caccia dei Morlocks. I soldati che formavano queste truppe vennero dotati di microprocessori particolari, chiamati motivatori, che li mettevano in grado di entrare in comunione spirituale l'uno con l'altro, attraverso HEGEL e la rete dei suoi simili. Tutti i soldati delle Gestalt Squad percepivano i pensieri e le sensazioni di tutti i loro compagni, e il risultato era un super-cervello, di molto superiore alla somma delle parti. Il novanta per cento dei Morlocks venne ucciso nel giro di un mese. Tra i sopravvissuti, però, si trovava Takeshi Wieland, l'uomo che il mondo avrebbe conosciuto come "Cleanser". Wieland si rese conto che la grande forza delle Gestalt Squad, la loro comunione, avrebbe potuto essere causa della loro fine, se solo si fosse riusciti a trovare il modo. Grazie ad un'intuizione improvvisa, Wieland realizzò una specie di virus, e lo inserì nella rete di comunicazioni di HEGEL. Questo virus, all'apparenza innocuo, era tuttavia molto "contagioso", e ben presto la rete ne fu satura. L'unica sua funzione era quella di aumentare il livello dei segnali in circolazione nella Gestalt, niente di più, e HEGEL lo trascurò, riservandosi di debellarlo in seguito. Fu proprio questa trascuratezza da parte di HEGEL, la causa dei Quattro Giorni. Quando Wieland e i suoi pochi compagni ritennero la situazione propizia, prepararono un'agguato, ed uccisero un soldato delle Gestalt Squad. Il segnale della sua morte, amplificato, raggiunse un suo compagno nei paraggi, provocandogli un dolore lancinante. Questo dolore venne ritrasmesso, aumentato ulteriormente, alla centralina di zona della rete, che lo aumentò di nuovo e lo ritrasmise ad altri dieci soldati... Per quattro giorni consecutivi, il segnale circolò su tutta la rete, aumentando continuamente di intensità. Molti soldati non riuscivano a sopportarlo, e si uccidevano, contribuendo così al maelstrom di dolore che pervadeva l'etere. Altri, invece, cercavano di strapparsi dal petto il motivatore, e morivano dissanguati. Anche HEGEL era sommerso dalla marea di dati incoerenti che ne saturavano le linee di I/O, e soffriva per questo. Nella notte del 1 Ottobre, quattro giorni dopo l'omicidio del soldato, anche HEGEL si suicidò, ed il mondo fu libero. Ripensando a tutto ciò, Enrico fu preso da un senso di angoscia. Anche senza aver vissuto L'Età dell'Oro, poteva immaginare l'orrore di una vita guidata da computer intelligenti, privi di anima. Eppure, tutti i soldati delle Gestalt Squad erano morti, e certamente nessuno era stato così pazzo da voler creare nuove AI in seguito...

 

Betty aveva appena girato l'angolo, e Blake le corse dietro. Se l'avesse visto, si sarebbe giustificato in qualche modo, però non poteva permettersi di perderla. La folla la nascondeva parzialmente alla vista, e Blake dovette faticare non poco per riuscire a starle dietro. La vide entrare in una stazione di hovertaxi, ed iniziò a imprecare tra i denti. Le corse dietro, appena in tempo per vederla entrare in un Matsushita nero, guidato da un rasta giapponese. Si guardò attorno, cercando di trovare un mezzo per seguirla. Nessuno degli hovertaxi presenti sembrava pronto alla partenza, tranne uno, il cui guidatore si era allontanato... Blake saltò nell'hover, e schiacciò il pedale dell'acceleratore fino in fondo. Le turbine muggirono freneticamente, e il mezzo partì in avanti, con un contraccolpo da spezzare la schiena. Il Matsushita di Betty era a cento metri davanti a Blake, e sembrava che non finisse più di accelerare. Blake riusciva a stargli dietro a malapena, con il vecchio Bedford che aveva "preso in prestito". Arrivarono all'imboccatura della strada sotterranea che attraversava la città, senza rallentare un'attimo. "Cazzo, questi si vogliono ammazzare!" - disse Blake fra sè e sè, mentre sfrecciavano a centotrenta all'ora tra le piccole monoposto dei pendolari. Fece in tempo a vedere che l'hover di Betty usciva vicino alla vecchia zona industriale, quando la macchina di fronte a lui iniziò a sbandare follemente...

 

In una vecchia fabbrica, Andrè Blanche si alzò dal lettino sul quale era sdraiato. Completamente nudo, si avvicinò allo specchio oltre il quale si trovavano i tecnici dell'impianto di clonazione. "Tutto a posto, ragazzi?" - disse. Una voce gracchiante rispose dall'interfono: "Sei sano come un pesce, clone. Ed è una fortuna, con tutto quello che ci stai costando." Andrè sentì che Betty si stava avvicinando, una lieve pulsazione nel petto. "Siamo assieme, ormai." disse a nessuno in particolare. Sapeva che Betty l'avrebbe sentito lo stesso.

 

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